Il difficile mestiere di genitori

Non c’è cartellino da timbrare. Si è in servizio giorno e notte. Non c’è un percorso professionale per prepararsi. Non esistono ferie. Fare i genitori è sicuramente il mestiere più difficile del mondo. Per quanto si sia aspettato e desiderato quel momento, non ci si sente mai pronti. Però confrontarsi aiuta. Per questo Sabato 15 dicembre alle ore 17.00 presso la Scuola Media Zingarelli di Bari, l’associazione I Colori del Mondo ha organizzato un incontro con la Dott.ssa Carmen Tania Lattarulo, neuropsichiatra infantile, che cercherà di guidare i genitori in una riflessione su come accompagnare i percorsi di crescita e come affrontare i disturbi di comportamento di bambini e ragazzi.
I figli sono uno diverso dall’altro ed i tempi cambiano. Il modello genitoriale che abbiamo vissuto 20-30 anni fa non è facilmente riproponibile ai nostri figli. I bambini di oggi sono molto diversi da quelli del passato. Allora che fare?
Ricette definite non ce ne sono. Recenti studi indicano che i genitori riescono a sostenere in maniera efficace e positiva il percorso di crescita dei propri figli quando sono attenti ad ascoltare i bisogni che questi ultimi in tanti modi manifestano e quando sono pronti ad essere flessibili nel trovare risposte adeguate a tali bisogni. In sostanza bisogna essere coerenti nel mantenere sempre una stessa linea di condotta, ma non farsi intrappolare da questa ed essere pronti, al bisogno, a mettere in campo anche nuove proposte, mai prima considerate.
Per poter fare questo è necessario riuscire a carpire, in qualche modo, i bisogni, soprattutto di carattere psicologico, dei figli. Per lo più si tratta di domande di cui i bambini ed i ragazzi non sono pienamente consapevoli e che quindi non riescono ad esprimere a parole. Ecco allora che diventa importante riuscire ad interpretare i loro comportamenti soprattutto quando questi cambiano repentinamente.  Come mai un bambino che normalmente non ha alcuna difficoltà ad addormentarsi, di colpo inizia ad avere difficoltà nel prender sonno? Perché alcuni bambini mettono in atto nei confronti dei genitori delle azioni provocatorie? Si tratta di capricci o richieste di aiuto? Perché alcuni bambini dimenticano sistematicamente parte del materiale scolastico a casa o a scuola? Si tratta di dimenticanze o c’è altro? Perché alcuni bambini si puliscono la guancia dopo essere stati baciati o evitano l’abbraccio dei genitori? Perché per alcuni è normale piangere quando sono contrariati o si sono fatti male, mentre per altri non lo è? C’è qualcosa dietro questi ed altri disturbi di comportamento dei nostri figli che ci sfugge e che dovremmo sapere per poterli accompagnare al meglio nella loro crescita?

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