Progetti Sperimentali di Volontariato

Possono richiedere il finanziamento per la realizzazione dei progetti  le Organizzazioni di Volontariato che siano legalmente costituite da almeno due anni e che risultino regolarmente iscritte nei registri regionali del volontariato, di cui all’art. 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266
I progetti possono essere presentati da singole associazioni di volontariato e da più organizzazioni di volontariato congiuntamente.

Sarà data priorità ai progetti che prevedano:

  1. contrasto e prevenzione del disagio minorile e giovanile;
  2. contrasto a tutte le forme di disagio dei soggetti svantaggiati (anziani, minori, soggetti con scarso livello di reddito, famiglie monoparentali e in difficoltà, persone senza fissa dimora, nomadi ed immigrati, detenuti ed ex detenuti, malati terminali, alcolisti, persone con disabilità fisica, sensoriale e mentale ed i loro genitori e familiari, etc.) e/o creazione/sviluppo di servizi territoriali in grado di contribuire a sostenere i fabbisogni espressi dalle categorie suddette;
  3. promozione di forme di volontariato che prevedano la partecipazione dei giovani, sviluppando in tal modo esperienze educative, di coinvolgimento sociale e di integrazione giovanile.

Il costo di ciascun progetto non deve superare l’ammontare complessivo di 50.000 euro.
L’organizzazione di volontariato proponente deve concorrere in misura non inferiore ad almeno il 10% del costo totale del progetto.

Le domande di finanziamento devono essere spedite tramite raccomandata con avviso di ricevimento o a mezzo corriere a:

    “Progetto Sperimentale volontariato – Direttiva 2006”
    Ministero della Solidarietà Sociale
    Direzione generale per il Volontariato, l’Associazionismo e le Formazioni Sociali
    Osservatorio Nazionale per il Volontariato – Divisione III Volontariato
    Via Fornovo n. 8
    00192 Roma

e devono pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 4 dicembre prossimo – 35 giorni dalla pubblicazione della Direttiva sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (data di pubblicazione 28 ottobre 2006).

Comunità Ospitali per il Turismo Accessibile

I Progetti di Rete realizzeranno un sistema integrato di accoglienza accessibile

1. Realizzazione di servizi turistici per la fruizione e la mobilità accessibili, nonché acquisto di materiali, mezzi e infrastrutture leggere (es. segnaletica), strumenti tecnologici per le attività di ospitalità, escursionismo e visite guidate;
2. Predisposizione e organizzazione di pacchetti turistici integrati con servizi turistici finalizzati all’obiettivo della inclusività;
3. Comunicazione e divulgazione di tutte le attività promosse e realizzate da ciascuna Rete, con particolare attenzione alla comunicazione on line e agli strumenti digitali;
4. Organizzazione e produzione di servizi socio-educativi a supporto dell’utenza e della offerta turistica;
5. Attivazione di percorsi di formazione e accompagnamento consistenti in:
a) tirocini che favoriscano l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità nelle attività di ideazione della esperienza turistica accessibile;
b) iniziative per la facilitazione dell’accoglienza e della attuazione del Progetto.”

Opportunità in movimento

La Fondazione intende supportare progetti volti a promuovere l’attività fisica – continuativa e di qualità – e a renderla accessibile per tutti, in particolare per le persone con disabilità, al fine di migliorare la qualità della vita e le abilità (fisiche, cognitive, sociali, relazionali) delle persone e ridurre la sedentarietà, l’inattività e il rischio di obesità.