Piano nazionale per l’infanzia

Piano nazionale infanziaÈ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 106 del 9 maggio 2011 il “Terzo Piano biennale nazionale per l’infanzia”, che contiene le linee strategiche fondamentali e gli impegni concreti che il Governo intende perseguire per sviluppare un’adeguata politica per l'infanzia e l'adolescenza e stabilisce le priorità fra i programmi riferiti ai minori, rafforza la cooperazione per lo sviluppo dell'infanzia nel mondo, le forme di potenziamento e di coordinamento fra le pubbliche amministrazioni, le regioni e gli enti locali, individua le modalità di finanziamento degli interventi previsti.
Questo Terzo Piano di azione per l'infanzia viene emanato nel ventesimo anno di vigenza della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, punto di arrivo di un cammino iniziato agli inizi del secolo scorso con i primi riconoscimenti  dei diritti umani e di cittadinanza al bambino.
La Convenzione ONU del 1989 delinea in modo organico lo “Statuto dei diritti dei giovani  cittadini”, che diventa pienamente operante attraverso gli strumenti di  ratifica, tracciando le linee portanti delle future politiche nazionali degli Stati aderenti e declina i diritti riconosciuti.
Il “Piano” rappresenta l'esito del confronto tra le istituzioni centrali dello Stato,  le Regioni, gli Enti Locali, le formazioni sociali e impegnate a promuovere il  benessere dei bambini e dei ragazzi, per realizzare interventi culturali, normativi e amministrativi a  favore dell'infanzia e dell'adolescenza.
Queste le quattro direttrici che rendono più agile il percorso di attuazione del “Piano”:
-Consolidare la rete integrata dei servizi e il contrasto all'esclusione sociale;
-Rafforzare la tutela dei diritti;
-Favorire la partecipazione per lo costruzione di un patto intergenerazionale;
-Promuovere l'integrazione delle persone immigrate(i minori stranieri ed i minori rom).
Ma il “Terzo Piano biennale nazionale per l’infanzia” trova spazio anche per altri spunti di riflessione ed argomenti di importante attualità, come la lotta allo sfruttamento sessuale dei minori, la giustizia minorile, i diritti delle bambine, con la questione della mancata registrazione alla nascita, le migrazioni irregolari di minori, minori e disabilità.
Infine, circa le modalità di finanziamento degli interventi previsti nel “Piano”, come richiesto dall'articolo 2 della legge 23 dicembre 1997, n. 451, le azioni da attuarsi nell'ambito della legislazione vigente risultano finanziabili nei limiti degli stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione alle Camere di nuovi provvedimenti hanno un carattere puramente programmatico, in quanto la sede nella quale saranno ponderate le diverse esigenze di settore è la “Decisione di finanza pubblica”, sulla cui base sarà definito il “Disegno di legge di stabilità”.

MAGGIORI INFORMAZIONI
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/piano_nazionale_infanzia_2011/index.html