Piano regionale per le famiglie

Piano FamigliaOltre 70 milioni di euro, che andranno ad integrare le risorse dei piani sociali di zona in favore delle famiglie pugliesi e promuovere la sussidiarietà e il loro protagonismo. E’ il nuovo Piano Regionale per le Famiglie della Regione Puglia ‘Famiglie al futuro’ presentato la scorsa settimana alla presenza del presidente Nichi Vendola e dell’assessore al Welfare, Elena Gentile. Tra le linee previste dalla regione per dare attuazione al Piano per le Famiglie vi sono:
-la promozione del benessere delle famiglie e contrasto alla povertà,
-il sostegno al lavoro di cura,
-la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere,
-interventi per la conciliazione vita-lavoro,
-il sostegno all’infanzia.
Tra gli obiettivi del piano: garantire il valore sociale della maternità e della paternità e sostenere la genitorialità come scelta consapevole soprattutto presso le fasce più deboli della popolazione pugliese; promuovere e diffondere l’utilizzo dei servizi per l’infanzia in una logica territoriale di equilibrio tra la disponibilità e la domanda di servizi di cura, nella convinzione che i servizi per l’infanzia devono essere concepiti non solo come supporto ai genitori ma anche come investimento sui bambini per allargarne la socialità; promuovere processi volti ad incrementare la domanda dei servizi di cura per accrescerne la qualità, favorire l’occupazione femminile e l’emersione del lavoro nero. Tutte le risorse sono aggiuntive rispetto alla programmazione prevista nei piani sociali di zona e comporteranno una riprogrammazione dei servizi previsti nei piani sociali entro settembre del 2011. Di queste, alcune risorse saranno disponibili tramite procedure negoziali, altre saranno assegnate previo riparto tra gli ambiti, altre ancora saranno destinate a seguito di procedure concorsuali. Il Forum pugliese delle Associazioni Familiari ha espresso compiacimento per la predisposizione del 2° Piano di Azione per le Famiglie – “Famiglie al futuro”, sottolineando però alcune criticità, emerse e valutate all’interno della Consulta regionale delle associazioni Familiari. Anzitutto è necessario superare definitivamente l’ottica che vede il Piano come un insieme di azioni rivolte alle famiglie, a vantaggio di una impostazione di lavoro delle famiglie e con le famiglie, mediante lo strumento dell’associazionismo familiare. Le politiche familiari, come più volte sottolineato dal Forum, non coincidono con le politiche sociali, ma sono finalizzate alla promozione, valorizzazione e sostegno del benessere delle relazioni familiari. In questa direzione sembra opportuno anche rivedere il sistema ed i criteri di accesso e contribuzione per i servizi a domanda (asili nido, scuole paritarie per l’infanzia, sistema tariffario – acqua, rifiuti, ecc.) secondo i criteri del “Fattore famiglia”. La promozione dell’associazionismo familiare, che la Regione si pone come obiettivo, è certamente strategica, anche nell’ottica del sostegno che una sana politica di sussidiarietà orizzontale può dare all’economia regionale. E’ necessario, a parere del Forum, costruire un sistema integrato di reti fra Regione, Ambiti Territoriali, Comuni ed Associazionismo Familiare, che è in grado di rappresentare le effettive domande e di indicare le concrete, possibili prospettive di intervento nei diversi settori. La sussidiarietà orizzontale ed il coinvolgimento dell’Associazionismo Familiare devono costituire criteri e modalità operative costanti e qualificate anche nella valutazione delle attività svolte fin qui dai Centri Risorse per le Famiglie delle sei province pugliesi, le cui realtà, visto il recentissimo intervento di rifinanziamento regionale, meritano definizione più precisa del profilo operativo e più adeguata collaborazione con l’Associazionismo Familiare. Il Piano Regionale si propone di sviluppare un “Distretto Famiglia”, esperienza interessante di integrazione fra istituzioni, organizzazioni non profit, imprese sociali, associazionismo di promozione sociale e familiare per politiche familiari territorialmente integrate, già sperimentate con un certo successo dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Regione Veneto, particolarmente attive in questo campo.

MAGGIORI INFORMAZIONI
www.forumfamigliepuglia.org