Nucleare, indietro tutta

Si è scatenato in questi giorni un vero e proprio effetto domino a seguito dell’appello rivolto l’11 settembre da Greenpeace, Legambiente e WWF. Le associazioni hanno invocato il ricorso alla Corte Costituzionale per fermare il provvedimento sul nucleare di sostanziale centralizzazione delle procedure e militarizzazione del territorio. Dopo i primi no di alcune regioni, a oggi hanno impugnato la legge dimostrando la propria opposizione alla scelta nucleare ben 11 regioni, che rappresentano circa il 56% del territorio italiano, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria. “Il WWF Puglia plaude all’impugnazione della Legge sul nucleare da parte della Regione Puglia, che ha così confermato la sua contrarietà allo sviluppo del programma del Governo sull’energia nucleare e sull’incremento dell’utilizzo dei combustibili fossili (carbone)! – spiega il presidente regionale del WWF Italia Sezione Puglia Avv. de Feo Antonio – Siamo soddisfatti che il Governo Regionale abbia risposto positivamente alla sollecitazione del movimento ambientalista che, con un unica voce, ha evidenziato l’illegittima volontà accentratrice della Legge impugnata. Un territorio come quello pugliese, che già sopporta forti impatti ambientali, deve solo investire su politiche economiche per la promozione delle bellezze naturali che lo contraddistinguono.”

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