PugliaCapitaleSociale 2.0 presentato al Csv San Nicola

puglia capitale sociale

È partita la nuova stagione di PugliaCapitaleSociale 2.0, il bando per l’implementazione di attività di interesse generale per le associazioni di volontariato e per le associazioni di promozione sociale della Puglia. Il 16 novembre, Il Centro di servizio al volontariato San Nicola ha promosso un incontro, presso la propria sede, tra la dirigente dell’Assessorato al Welfare della Regione Puglia, Anna Maria Candela, e gli Ets del territorio al fine di presentare la Linea A di intervento, sciogliere dubbi e cominciare a creare possibili alleanze tra le stesse organizzazioni per una possibile cooprogettazione in risposta all’avviso pubblico.

Il bando rappresenta un’interessante opportunità per gli enti di Terzo settore individuati che hanno in cantiere idee per la crescita del territorio e per la rimozione degli ostacoli – sfruttamento del lavoro, esclusione delle persone con disabilità, dipendenze, violenza verso i soggetti vulnerabili, esclusione dei poveri e dei migranti, esclusione dal lavoro delle fasce deboli, solitudine, deterioramento delle risorse ambientali – che impediscono lo sviluppo di una comunità equa e sostenibile. A tal fine, il bando mira anche a promuovere percorsi di consolidamento e di innovazione sociale delle organizzazioni del Terzo settore che possano produrre una rigenerazione sociale ed urbana, una generazione di capitale sociale. Saranno sostenuti, pertanto, interventi a favore dello sviluppo della cultura del volontariato (in particolare tra i giovani e all’interno delle imprese), del rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità (anche attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni), dello sviluppo di forme di welfare generativo di comunità (anche attraverso il coinvolgimento attivo e partecipato in attività di utilità sociale dei soggetti che beneficiano di prestazioni di integrazione e sostegno al reddito), dello sviluppo delle reti associative del Terzo settore e del rafforzamento della loro capacity building, nonché interventi finalizzati alla sensibilizzazione e promozione del sostegno a distanza.

Presentate progetti solo se consentono alle vostre associazioni di organizzarsi meglio e non a mantenere ciò che si è e si fa e solo se le attività proposte forniscono risposte con modalità innovative, dall’uso della tecnologia alla mobilitazione delle risorse umane e strumentali, e più inclusive a bisogni nuovi o consolidati” è l’invito di Annamaria Candela la quale con grande chiarezza ha spiegato ai numerosissimi volontari intervenuti all’incontro qual è l’anima del bando e il modo migliore per presentare i progetti. “Il richiamo ad una maggiore professionalizzazione – ha chiarito la dirigente – non significa aziendalizzarsi, ma riuscire ad essere più efficaci, ad essere generativi, ad animare i volontari e le stesse persone che ricevono il servizio, ad interfacciarsi con il contesto, le istituzioni e gli enti del territorio in cui si opera e a sollecitare tutti i fattori che possono essere abilitanti”. L’autoreferenzialità è la pecca dei progetti presentati dalle associazioni negli anni passati. “Nei progetti precedenti mancava la prospettiva di lungo periodo – evidenzia Candela – Spesso il bando era vissuto come l’opportunità per continuare a risolvere i problemi gestionali interni all’associazione. PugliaCapitaleSociale 2.0 non ha questa finalità. Prima di pensare all’intervento da proporre, le associazioni non devono partire da ciò che serve per mandare avanti l’associazione, ma quale cambiamento vogliono provocare rispetto alla situazione di disagio rilevata, analizzando attentamente il contesto in cui si intende operare”.

Per l’Avviso sono disponibili complessivamente 1.140.000,00 euro; il contributo massimo regionale per ciascun progetto di intervento è di 20,000 euro (a valere sui fondi dell’accordo di programma ex art. 72-73 del Codice Ets), con un cofinanziamento nella misura minima del 20%. La procedura di selezione è aperta o “a sportello”, per ridurre i tempi di attesa dal momento della presentazione della domanda e il momento di restituzione dell’esito per l’avvio dell’attuazione, in caso di ammissione a finanziamento. La durata dei programmi locali è di 12 mesi, a partire dalla sottoscrizione del disciplinare di attuazione tra Regione Puglia e ciascuno dei soggetti beneficiari.
“Il finanziamento a sportello non deve produrre ansia – ha rassicurato Candela – Serve ad assicurare alle associazioni risposte più rapide e, se il progetto non è ammesso a finanziamento, la possibilità di ripresentarlo dopo un ragionamento analitico sugli errori evidenziati. Vogliamo portare avanti progetti di qualità e, eventualmente, utilizzeremo risorse aggiuntive provenienti dal Fondo sociale europeo”.

Per maggiori informazioni è possibile inviare una mail a terzosettore@regione.puglia.it

Marilena De Nigris
Ufficio stampa Csv San Nicola