Rete dei nodi locali

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 179 del 17.11.2011 è stata pubblicata la Determinazione del Dirigente del Servizio Politiche di Benessere Sociale e Pari Opportunità n. 1061 del 27.10.2011, inerente la pubblicazione degli elenchi dei soggetti ammessi e non ammessi al Centro di coordinamento regionale e Rete pugliese dei nodi locali per prevenire e contrastare le discriminazioni. 77 quelli ammessi nella 'rete' e 20 i non ammessi. Nei mesi scorsi, dunque, la Regione Puglia ha siglato un protocollo d'intesa con l'UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali – per costituire il Centro regionale antidiscriminazioni. Gli enti ammessi, quindi, svolgeranno attività di informazione ed orientamento legale avvalendosi anche della rete dei servizi sociali presenti nel territorio.
L'obiettivo del Centro, in pratica, è quello di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione (sessuale, razziale, religiosa) attraverso un modello di organizzazione ben definito: un nucleo centrale, il Centro di coordinamento regionale, ubicato presso la Regione Puglia, nell'Assessorato al Welfare, all'interno del Servizio Politiche di Benessere sociale e pari opportunità composto da Ufficio garante di genere, Ufficio della consigliera di parità, UPI e ANCI; sei nodi provinciali ubicati presso i Centri risorse famiglie; sei nodi locali (centri antidiscriminazione), ubicati presso gli Ambiti Territoriali e le associazioni del terzo settore che hanno manifestato interesse a far parte della 'rete'.

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icon Lista dei soggetti ammessi e non ammessi. Rete dei nodi locali

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