VIII Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico. Casi in aumento

L’8 Maggio 2020 è l’VIII edizione della Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, promossa dalla World Ovarian Cancer Coalition insieme a 150 associazioni e pazienti di 50 Paesi. 

In Italia, 51mila le donne convivono con questo tumore e anche nel nostro Paese i numeri sono in crescita:

Donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore ovarico

  • 5.200 nel 2018
  • 5.300 nel 2019

Donne decedute a causa di tumore ovarico

  • 3.260 nel 2016
  • 3.186 nel 2015

“Il tumore ovarico è una neoplasia molto aggressiva per la quale non esistono ancora strumenti di prevenzione o di diagnosi precoce. L’unica arma che le donne hanno per difendersi da questo tumore è l’informazione. Per questo è nata la Giornata Mondiale cui Acto partecipa  da sempre con tutte le  associazioni regionali.”

Nicoletta Cerana
Presidente nazionale di Acto – Alleanza contro il Tumore Ovarico

La rete Acto ha partecipato alla campagna #PowerfulVoices, lasciando un messaggio sul muro virtuale: http://worldovariancancercoalition.org/power-wall
La campagna invita tutte le donne a informarsi sui maggiori social media che ospitano post, quiz e informazioni utili sulla malattia.

La Giornata Mondiale è anche l’occasione per fare il punto sulle nuove terapie rappresentate dagli antiangiogenici (bevacizumab) e dai PARP- inibitori (olaparib, niraparib, rucaparib).

La Food and Drug Administration americana ha approvato i PARP- inibitori come terapia di mantenimento in prima linea anche per le pazienti non mutate (70% del totale), opzione che in Italia è già prevista in uso compassionevole, in attesa della decisione di EMA a Novembre.

“I progressi della tecnologia stanno evolvendo molto rapidamente” – afferma Nicoletta Colombo, Direttore del Programma di Ginecologia Oncologica dello IEO e Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Acto – “e ci consentono di avere strumenti sempre più sofisticati per studiare e capire i meccanismi patogenetici del tumore. Speriamo che questo si possa tradurre rapidamente in un vantaggio clinico.”

Per saperne di più sul tumore ovarico: www.acto-italia.org

Il tumore ovarico in “pillole”

  1. Tutte le donne sono a rischio di tumore ovarico. Ogni anno 300mila donne nel mondo ricevono una diagnosi di tumore ovarico. In Italia le nuove diagnosi sono 5.300 all’anno. Di queste solo il 25/30% sono di origine genetico-ereditaria. Nella popolazione generale Il rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio è   dell’1,8%.   
  2. Il tumore ovarico è il tumore femminile di cui si parla meno ed è il più pericoloso. In caso di diagnosi tardiva la sopravvivenza a 5 anni non supera il 40%.
  3. Il tumore ovarico non si può prevenire. Per il tumore ovarico non esistono ancora strumenti efficaci di screening o di diagnosi precoce come esistono per il tumore dell’utero e del seno. Proprio per questo si raccomanda di sottoporsi periodicamente a visita ginecologica ed ecografia transvaginale.
  4. Il Pap test non rileva il tumore ovarico. Ilpap test individua precocemente solo i tumori del collo dell’uteroo le alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tali. Per il tumore ovarico sono raccomandati controlli ginecologici periodici ed ecografia transvaginale.
  5. Conoscere e riconoscere i sintomi della malattia può salvare la vita. Il tumore ovarico si accompagna a sintomi non specifici che rendono difficile la diagnosi tempestiva.  E’ quindi molto importante che ogni donna impari a riconoscere per tempo i segnali della malattia che sono:
    • sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto,
    • gonfiore persistente all’addome,
    • fitte addominali,
    • bisogno frequente di urinare,
    • perdite ematiche vaginali,
    • stitichezza o diarrea.
  6. Prima si scopre meglio è. Se i sintomi della malattia sono frequenti e persistenti bisogna rivolgersi al medico. Quando il carcinoma ovarico viene rilevato in fase iniziale (quando cioè il tumore è limitato alle ovaie) la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-90 per cento. Se il tumore viene rilevato quando è già esteso ad altri organi e con presenza di metastasi la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 25/45 per cento. Per la diagnosi è importante rivolgersi a un centro specializzato nella cura del tumore ovarico.
  7. Una storia familiare di malattia aumenta la probabilità di sviluppare un tumore ovarico. Tutte le donne sono a rischio di tumore ovarico, ma lo sono maggiormente le donne nelle cui famiglie si sono verificati più casi di  tumore dell’ovaio, della mammella,  dell’utero o del colon-retto.
  8. Avere ereditato una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 aumenta fino a 50 volte il rischio di sviluppare un tumore ovarico anche in età relativamente precoce. Il 25/30% di tutti i tumori ovarici è di origine genetico ereditaria.
  9. Rilevare la presenza di una mutazione ereditaria dei geni BRCA1 e BRCA2,   è importante  per la donna cui sia stato diagnosticato un tumore ovarico, perché le permette di accedere a cure più mirate grazie alle nuove classi di farmaci parp inibitori.
  10. Rilevare la presenza della mutazione ereditaria BRCA in una donna o in un uomo sano è importante perché permette loro di intraprendere percorsi  di prevenzione e riduzione del rischio.
  11. Ereditare dal padre o dalla madre una mutazione dei geni BRCA 1 e BRCA 2 non significa certezza di malattia ma solo una maggiore probabilità di ammalarsi. I portatori sani di tali mutazioni hanno infatti una probabilità da 30 a 50 volte più alta di sviluppare un tumore dell’ovaio o del seno. 
  12. La pillola anticoncezionale riduce il rischio di tumore ovarico. I contraccettivi orali, se assunti per lunghi periodi (almeno 4 anni) abbattono il rischio di tumore all’ovaio fino al 50%.
  13. Gravidanza e pluriparità sono altri due importanti fattori di protezione che riducono il rischio di tumore ovarico.
  14. L’asportazione delle ovaie e delle tube riduce del 96% il rischio di tumore dell’ovaio e del 56% il rischio di tumore al seno. L’intervento chirurgico di rischio riduzione è consigliato alle donne sane che abbiano ereditato una mutazione BRCA e che siano al termine della vita riproduttiva, in genere intorno ai 40 anni, quando il rischio di tumore ovarico aumenta in modo considerevole.
  15. Il tumore ovarico deve essere curato solo nei centri specializzati, cioè negli ospedali dotati delle competenze professionali, tecnologiche ed organizzative necessarie per affrontare un tumore così complesso.
  16. Il sito www.acto-italia.org è il miglior vademecum per conoscere il tumore ovarico. Offre tutte le informazioni più aggiornate sulla malattia, la Guida per le pazienti, la consulenza gratuita di un gruppo di esperti, l’elenco dei centri specializzati cui rivolgersi per diagnosi, cura e percorsi di prevenzione nel caso di alto rischio. E tanto altro…

Fondata nel 2010, Acto onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico  è la prima rete nazionale di  associazioni pazienti impegnata nella lotta contro il tumore ovarico. Presente in Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana, Campania e Puglia  ha la missione di  migliorare la conoscenza della malattia, stimolare la diagnosi tempestiva, promuovere l’accesso a cure di qualità, sostenere la ricerca scientifica e tutelare i diritti delle donne malate e dei loro familiari.