Violenza di genere: pubblicato il nuovo bando per la prevenzione e il contrasto

È stato pubblicato sul sito internet del Dipartimento per le pari opportunità il nuovo bando di finanziamento dei progetti volti alla prevenzione e al contrasto alla violenza alle donne, anche in attuazione della convenzione di Istanbul.

Il bando, che finanzierà progetti per 10 milioni di euro, permetterà di supportare progetti di carattere innovativo nelle seguenti sei Linee di intervento

  1. Progetti finalizzati a migliorare le modalità di inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza presentati, quali soggetti promotori, da Enti locali, Associazioni, Organizzazioni e Cooperative sociali, Enti pubblici territoriali e non di concerto, di intesa o in forma consorziata. In forma associata, e non come capofila, è ammessa la presenza di Piccole e medie imprese e commerciali, Società di persone, Società cooperative e Enti di formazione professionale.
  2. Progetti di supporto alle donne e a coloro che si identificano nel genere femminile detenute che hanno subìto violenza ed azioni di sensibilizzazione sul tema della violenza specifiche per il contesto degli istituti penitenziari presentati, quali soggetti promotori, da Enti locali, Associazioni, Organizzazioni e Cooperative sociali, Enti pubblici territoriali e non di concerto, di intesa o in forma consorziata. In forma associata, e non come capofila, è ammessa la presenza di Piccole e medie imprese e commerciali, Società di persone, Società cooperative, Enti di formazione professionale e Istituti penitenziari.
  3. Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti presentati, quali soggetti promotori, da Soggetti singoli o associati (pubblici o privati) che abbiano le competenze perla gestione di percorsi di accompagnamento, presa di coscienza e cambiamento di uomini autori di violenza o a rischio di comportamenti violenti. In forma associata, e non come capofila, è ammessa la presenza di Enti locali, Associazioni, Organizzazioni e Cooperative sociali, Università italiane statali e non statali riconosciute, Enti pubblici territoriali e non.
  4. Progetti volti a migliorare le capacità di presa in carico delle donne migranti anche di seconda generazione incluse le donne rifugiate vittime di violenza e di pratiche lesive presentati, quali soggetti promotori, da Enti locali, Associazioni, Organizzazioni e Cooperative sociali, Enti pubblici territoriali e non di concerto, di intesa o in forma consorziata. In forma associata, e non come capofila, è ammessa la presenza di Organismi del Terzo settore non aventi scopo di lucro che abbiano tra le proprie finalità la tutela della salute o dei diritti delle donne migranti.
  5. Progetti innovativi di supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza c.d. “economica” presentati, quali soggetti promotori, da Enti locali, Associazioni, Organizzazioni e Cooperative sociali, Enti pubblici territoriali e non di concerto, di intesa o in forma consorziata.
  6. Progetti di animazione, comunicazione e sensibilizzazione territoriale rivolti alla prevenzione della violenza di genere mediante la realizzazione di campagne di comunicazione, educazione, attività culturali, artistiche e sportive, per promuovere i cambiamenti nei comportamenti socio-culturali, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini presentati, quali soggetti promotori, da Enti locali, Scuole pubbliche e parificate di ogni ordine e grado e le Università italiane statali e non statali riconosciute, Enti pubblici territoriali e non, Enti non profit (Associazioni riconosciute e non, Fondazioni, Comitati, Onlus, Imprese sociali, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Soggetti della cooperazione allo sviluppo, Associazioni e società sportive dilettantistiche, Associazioni di promozione sociale, Circoli di cultura cinematografica), Piccole e medie imprese e commerciali, Consorzi, Società cooperative e Enti di formazione professionale.

Il bando mira a creare una rete di interventi volta a contrastare e prevenire il fenomeno della violenza allargando quanto più possibile il raggio d’azione in attuazione di quanto previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza di genere.

Le proposte progettuali dovranno pervenire, a pena di irricevibilità, entro il 30 settembre 2017, in busta chiusa e sigillata, all’indirizzo

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità
Servizio conservazione, informatizzazione e ricerca della documentazione
Via dell’Impresa 90
00187 Roma

La domanda di partecipazione dovrà contenere la seguente documentazione

  1. domanda di ammissione al contributo firmata dal legale rappresentante redatta utilizzando esclusivamente lo schema di cui al FORMAT 1
  2. copia dello statuto e dell’atto costitutivo da cui si evincano i requisiti richiesti all’art. 5 del Bando
  3. patto di integrità sottoscritto dal legale rappresentante di cui al FORMAT 2;
  4. certificato attestante l’iscrizione nei competenti Registri o Albi regionali
  5. dichiarazione resa ai sensi e per gli effetti di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445 (FORMAT 3) attestante:
    I) il nominativo del legale rappresentante del soggetto proponente e l’idoneità dei suoi poteri alla sottoscrizione della documentazione richiesta dal Bando
    II) che il medesimo progetto proposto non è stato finanziato con il ricorso ad altri contributi pubblici, a livello locale, regionale, nazionale o comunitario
    l’obbligo a prestare a titolo gratuito i servizi a favore delle vittime
    IV) l’assenza delle cause di incompatibilità a contrarre con la pubblica amministrazione
    V) la regolarità con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori
    VI) la regolarità con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte, dirette ed indirette, e delle tasse
  1. scheda di progetto sottoscritta dal legale rappresentante utilizzando esclusivamente lo schema di cui al FORMAT 4
  2. relazione delle principali attività realizzate dal soggetto proponente negli ultimi quattro anni
  3. piano finanziario redatto utilizzando esclusivamente lo schema e i parametri di cui al FORMAT 5
  4. relazione di bilancio degli ultimi quattro anni

In caso di ATS occorre compilare il FORMAT 6 con cui, i singoli componenti l’ATS, dichiarano la volontà di costituirsi formalmente, in caso di finanziamento, in associazione temporanea di scopo con l’indicazione del soggetto capofila.

I soggetti interessati potranno inviare quesiti per posta elettronica certificata all’indirizzo progettiviolenza@pec.governo.it non oltre 10 giorni antecedenti il termine ultimo previsto per la presentazione dei progetti, indicando nella voce “oggetto” l’articolo o gli articoli dell’Avviso sul quale si intende avere informazioni.

Le risposte a quesiti di interesse generale saranno pubblicate sul sito internet http://www.pariopportunita.gov.it nell’apposita sezione “Bandi e Avvisi”.

Il responsabile del procedimento è la dott.ssa Eugenia Gammarrota del Dipartimento per le pari opportunità.

Fonte: pariopportunita.gov.it