Incontro sul body shaming al Sunny Days

Domenica 27 Agosto 2023 a partire dalle 18:00, l’associazione MOH (Mobility Opportunities Hub), in occasione dei “Sunny Days”, presenta tutti i risultati del progetto “Body Shining”, finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del programma Erasmus+, presso il MAT laboratorio urbano di Terlizzi.

La presentazione dei materiali didattici rappresenta un momento di condivisione delle migliori pratiche, offrendo a operatrici e operatori giovanili, youth worker, docenti, giovani e tuttɜ ɜ partecipanti, l’opportunità di conoscere strategie e strumenti efficaci per affrontare il problema del body shaming tra ɜ giovani.

Con l’intento di creare alleanze all’interno del territorio, MOH (Mobility Opportunities Hub) ha deciso di affidarsi a un’artista locale, Ivana Pia Lorusso per offrire un punto di riflessione e decontrazione puntuale della realtà.
Ivana Pia Lorusso, nel suo percorso artistico e personale, ha spesso rintracciato le matrici di oppressione sistemica dei corpi e sui corpi.

Il progetto “Body Shining”, letteralmente “il corpo splendente”, ha avuto come obiettivo principale quello di riflettere sull’oppressione sistemica che riguarda tutti i corpi.
Ogni cultura crea e modella corpi differenti, li instrada verso alcune possibilità e impedisce che si sviluppino lungo altre direttrici, in conformità ai valori e alle strutture di potere che regolano ciascuna società.

«Per parlare di questo fenomeno, siamo passati dal Nord dell’Irlanda a Parigi fino all’entroterra della Grecia, dalla capitale della Bulgaria fino a Bari, nel sud Italia.
Ognuno dei partner coinvolti ha realizzato dei materiali che vi saranno utili per rintracciare le matrici di questa forma di oppressione. Abbiamo realizzato dei laboratori che attraverso l’arte creano spazi sicuri per poter affrontare l’argomento e iniziare ad accettare il proprio corpo, o quanto meno conviverci senza senso di colpa»

“Si chiama ‘bodyshaming’, denigrazione del corpo, ma in realtà serve ad annichilire lo spirito. Sulle donne ha un impatto violentissimo, perché nella nostra società il corpo femminile è demanio pubblico. Per ogni “cesso” o “scrofa” che riceviamo, l’antidoto è ricordare la forza che quelle parole vorrebbero spegnere”Michela Murgia