Goel – I Disturbi dell’apprendimento – 2008

Goel – I Disturbi dell’apprendimento – 2008
Bitonto
Progetto promosso dal Centro di Servizio al Volontariato "San Nicola" per la Provincia di Bari
Bando Progetti di Formazione Primo Semestre Anno 2008

Il progetto riguarda la prevenzione e l’intervento nelle difficoltà specifiche dell’apprendimento.
Gli obiettivi:

  • creare una rete di volontariato tra le diverse associazioni del privato sociale affinché si possa essere di aiuto e supporto alle sempre più numerose difficoltà di apprendimento riscontrate nel primo ciclo della scuola primaria
  • coinvolgere la scuola nella rete di volontariato
  • informare e formare un gruppo di volontari sui primi campanelli d’allarme delle difficoltà legate all’apprendimento
  • intervenire adeguatamente perché le abilità di letto-scrittura e di calcolo siano accessibili a tutti i bambini
  • acquisire padronanza nei diversi interventi cognitivi e compensativi, in presenza di sintomi predittivi.

Le istituzioni e le scuole nello specifico, per mancanza di risorse umane, spesso non riescono a compensare le varie necessità che si evidenziano durante l’anno o a risolvere problematiche specifiche come le difficoltà legate all’apprendimento. Da recenti monitoraggi nelle scuole ed in seguito a continue lamentele dei genitori affranti e scoraggiati dai de-strutturanti approcci degli insegnanti dinanzi alle diverse difficoltà di lettura e calcolo di alcuni minori, ci si è resi conto che purtroppo le problematiche legate all’apprendimento aumentano e soprattutto sono amplificate creando innumerevoli disagi ai minori stessi. Diversi studi hanno messo in luce che fin dai primi mesi di vita il repertorio comunicativo del bambino non si limita agli elementi vocali del parlato, ma comprende anche molti elementi gestuali; tali movimenti sembrano precedere la comparsa delle prime parole, e in seguito, attraverso un graduale processo di simbolizzazione, arricchire l’intenzione comunicativa di informazioni equivalenti (per esempio la parola ciao e il gesto di saluto con la mano), complementari o supplementari. Solo in seguito, alcune abilità più prettamente linguistiche, legate alla capacità di combinare simboli e all’utilizzo di elementi morfologici e sintattici, verrebbero a costituirsi come domini separati e specifici, mentre una simile specificità non sembra pienamente ravvisabile in altre componenti del linguaggio, quali la semantica o la pragmatica. Data la grande eterogeneità delle storie evolutive dei bambini con disturbo specifico del linguaggio, il problema dell’identificazione di indici predittivi per la diagnosi rimane molto dibattuto in letteratura, nonostante i numerosi contributi pubblicati. Come per altre difficoltà evolutive, tra i fattori che possono influenzare l’evoluzione del disturbo appaiono significativi la gravità della patologia iniziale, l’età del bambino al momento della prima consultazione, la persistenza delle difficoltà riscontrate, la possibilità di usufruire di una terapia logopedica precoce ed appropriata. La dimensione temporale è considerata quindi da alcuni autori una variabile critica non solo in riferimento alla precocità con cui il disturbo si presenta o viene riconosciuto e preso in carico, ma anche da un punto di vista epidemiologico, in quanto l’incidenza si riduce nel tempo. In considerazione di tutte queste analisi, formare i volontari sia sui primi segnali predittivi, sia negli eventuali interventi ed inserirli successivamente in contesti scolastici o in attività pomeridiane potrebbe sostenere minori e famiglie che ancora oggi sono in preda ad innumerevoli frustrazioni.
Progetto promosso dal Centro di Servizio al Volontariato "San Nicola" per la Provincia di Bari

MAGGIORI INFORMAZIONI

/contatti/2615-area-promozione.htmlSegreteria Area Promozione